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La Nuora
di D.H. Lawrence
Milano, 10-11 ottobre 1968
Il lavoro si svolge a Eastwood, un villaggio minerario del Nottinghamshire
nell'Inghilterra centrale. La commedia ha inizio alla vigilia dello Sciopero
Nazionale dei Minatori del 1912.
Atto I — Scena I: La cucina della casa della signora Gascoigne
Joe Gascoigne, giovane minatore di carbone, si è rotto il braccio in un
incidente occorsogli nella miniera. Egli ha trascorso il pomeriggio nel vano
tentativo di ottenere l'indennizzo dell'infortunio e, quando ritorna a casa,
spiega alla madre che, poiché si era fatto male non durante il lavoro, ma
scherzando con gli amici, i suoi datori di lavoro si erano rifiutati di
risarcirlo. La madre lo rimprovera per aver perso la loro unica fonte di
guadagno, e Joe accresce la sua preoccupazione ricordandole che i minatori
stanno progettando uno sciopero che porterà in breve tempo la disoccupazione tra
tutti i lavoratori del villaggio. A questo punto viene a trovarli una vicina di
casa, la signora Purdy, senza spiegare il motivo della sua visita finché, dopo
aver conversato per qualche tempo con la signora Gascoigne, ella non porta la
conversazione intorno a sua figlia Bertha. La ragazza è stata messa incinta dal
figlio maggiore della signora Gascoigne, Luther. La situazione è particolarmente
delicata poiché Luther è sposato da quattro settimane con un'altra ragazza, e la
signora Gascoigne racconta la storia di questo matrimonio. Alcuni anni prima
Luther aveva corteggiato Minnie Hetherington, una ragazza che abitava con lo zio
gestore di una locanda del villaggio. Luther era sul punto di farle una proposta
di matrimonio quando, prima che egli si fosse deciso, la ragazza aveva lasciato
il paese ed era andata a lavorare come governante a Manchester. Poco dopo suo
zio era morto e Minnie aveva ereditato 100 sterline. I due giovani avevano
continuato ad avere saltuari rapporti, quando un giorno Minnie aveva preso
l'iniziativa di scrivere a Luther per chiedergli di sposarla. In breve tempo le
nozze avevano avuto luogo e Luther aveva lasciato la sua casa. La signora
Gascoigne si duole amaramente non solo per l'assenza del figlio, ma anche si
risente per la insicura ricchezza di Minnie ed il suo conseguente snobbismo nei
suoi confronti. Quando la signora Purdy chiede 40 sterline per il mantenimento
del bambino di Bertha, la donna non esita a dirle di chiedere il denaro
direttamente a Luther. Se sarà necessario egli potrà pagare con l'eredità della
moglie. Ora che ha provocato il guaio, spetta a lui risolverlo.
Atto I — Scena II: La cucina della nuova casa di Luther — Più tardi quella
sera
Minnie ha cucinato il pasto serale e sta aspettando il ritorno di Luther
dalla miniera, irritata per il suo ritardo. Egli, arrivando, le comunica che i
minatori entreranno presto in sciopero e tra i due scoppia una lite, poiché
Minnie si rifiuta di prendere sul serio lo sciopero. Per quale motivo gli uomini
vogliono rimanere senza lavoro quando i loro datori di lavoro li pagano
sicuramente secondo le loro possibilità? Minnie vede lo sciopero solo come una
semplice e sbadata distrazione del marito dalla serietà del suo lavoro e dalla
ricerca di una promozione e lo accusa infine di essere stato così suggestionato
da sua madre da non avere più nessuna iniziativa e nessuna energia propria.
Arriva Joe che, rompendo due piatti, provoca l'ira di Minnie, che se ne va
adirata, e avvisa Luther dell'imminente visita della signora Purdy offrendosi di
raccogliere egli stesso il denaro quando la signora fosse arrivata, e se ne va.
Rimasto solo con la signora Purdy, Luther le confessa di non avere i soldi che
occorrono alla figlia, ma, causa il suo risentimento per il carattere di Minnie
e il suo apparente disprezzo, egli arriva a dire che desidererebbe poter esser
libero per sposare Bertha: «Lei è stata più buona con me di quanto lo sia mai
stata mia moglie». Minnie e Joe ritornano e, dopo che Luther se ne è andato, si
preparano ad andare al cinema.
Atto II: Alle 11 della stessa sera
Luther ritorna a casa dal bar e Minnie si rifiuta di andare a coricarsi con
lui; ella si prepara un letto di fortuna in cucina. Luther è sicuro che Minnie
sia al corrente della sua relazione con Bertha e, inconsciamente, non mostra di
pentírsene. «Sono contento di averle dato un figlio» dice. Ma si sbaglia, poiché
Minnie è all'oscuro di tutto. Ella capisce però che c'è qualcosa che non va e lo
spinge a confessare. Riluttante Luther le dice che Bertha è in attesa di un
figlio suo e che egli deve in qualche modo trovare il denaro per mantenere il
bambino. Minnie è profondamente offesa e lo attacca con durezza. Egli rifiuta
ostinatamente di rispondere e quando ella si dichiara disposta a dargli il
denaro che gli abbisogna ricavandolo dalla sua eredità, egli aspramente lo
rifiuta. Minnie lo minaccia allora di lasciarlo e, in un'atmosfera di grande
amarezza, essi prendono pratici accordi per la divisione dei loro beni:
- Minnie:
- Valgo troppo per te.
- Luther: (ostinatamente)
- Lo so.
- Minnie:
- Sì.
Atto III: La casa di Luther — Quindici giorni dopo
Minnie si è recata a Manchester, e quando ritorna c'è in casa solo la signora
Gascoigne che voleva preparare la cena a Luther, ma aveva poi scoperto che
neanche il figlio era in casa. La signora Gascoigne comunica a Minnie che i
minatori sono in sciopero da dieci giorni. C'erano stati tumulti in città e
l'esercito era stato fatto intervenire per assicurare l'ordine. Arrivano Luther
e Joe che raccontano alle due donne come i direttori della miniera avessero dato
istruzioni a dei lavoratori avventizi, non iscritti al sindacato, per iniziare
il lavoro nelle miniere l'indomani mattina all'alba, allo scopo di boicottare lo
sciopero. Essi sono decisi a fermarli. Le donne sono contrarie: per loro lo
sciopero è semplicemente un gioco, poiché le miniere devono certamente rimanere
attive. Gli uomini rispondono paragonando la posizione dei lavoratori a quella
della stessa Minnie: ella ha virtualmente fatto sciopero decidendo di lasciare
Luther e di andare a Manchester; permetterebbe forse ad un'altra ragazza di
entrare in casa ed usurpare il suo posto? Poiché Minnie rimane indifferente a
questo paragone, Joe, per dimostrare quanto è stato detto, esce di casa per
chiedere ad una ragazza del posto, Lizzie Charley, di prendersi cura di Luther
durante l'assenza di Minnie. Egli ritorna ed annuncia che la ragazza sta
arrivando La signora Gascoigne, scandalizzata, ordina a Luther di scendere giù
nella strada a fermare Lizzie Charley. Luther obbedisce alla madre. Minnie
coglie l'occasione per affermare che è propria questa obbedienza a sua madre che
sta rovinando Luther ed il loro matrimonio. «La parola di sua madre èlegge per
lui», afferma. Il vero amore di Luther e la sua vera devozione andranno sempre a
sua madre piuttosto che a sua moglie: «Come può una donna aver mai un marito
quando tutti gli uomini appartengono alle loro madri?» La signora Gascoigne è
indignata di questi discorsi, poiché ella ha sempre fatto tutto il possibile per
i suoi figli. Si rivolge a Joe per chiedere il suo appoggio, ma anche Joe
ammette che Minnie ha ragione: «Non ti posso lasciare, mamma, io sono giovane ma
appartengo comunque a te che sei vecchia». La signora Gascoigne non comprende
ancora la vera ragione di questo loro risentimento verso di lei. Luther ritorna
e Minnie prepara il tè e gli dichiara anche di essere pronta a ritornare da lui,
a patto che, in futuro, egli dovrà prendersi la responsabilità di mantenerla.
Per assicurarsi di ciò Minnie ha speso tutta la sua eredità, che pensava fosse
patrimonio di entrambi, per comprare un anello e tre stampe scelte con cura.
Dichiara che tutto questo è ora loro proprietà, ma che ora anche lei è
altrettanto povera quanto lui. La signora Gascoigne è molto preoccupata di
questo sperpero, ma Joe ne è invece entusiasta. Minnie mostra le stampe a
Luther, che le straccia e le butta nel fuoco.
Atto IV: La mattina seguente verso le 5
Luther e Joe sono andati alle miniere per fermare i crumiri che stanno per
iniziare il lavoro. Minnie e la signora Gascoigne sono rimaste in attesa del
loro ritorno tutta la notte. La signora Gascoigne ha il terrore che i figli
rimangano uccisi in una rissa con i soldati, poiché prima, nella notte, ella
aveva udito degli spari: «Non hanno forse ucciso uomini nel paese?» Luther e
Joe, essa aggiunge, sarebbero capaci di farsi uccidere, anche solo per far
dispetto a lei e a Minnie. Minnie non può credere che ciò sia vero, ma la
vecchia madre è irremovibile. Ella parla degli uomini, della loro perenne
fanciullezza, di quanto essi sarebbero pronti a fare per far dispetto alle donne
e di quanto sia pericoloso provocare la loro ira. Poichè è ormai evidente che
ella è pronta a cedere Luther a Minnie, la signora Gascoigne avverte la giovane
donna de dolore che si deve attendere da lui e dai suoi figli. Luther ritorna
finalmente dalla miniera. Egli ha avuto una rissa coi crumiri ed è stato ferito
alla testa. Joe è illeso ed è andato direttamente a casa. La Signora Gascoigne
esce per corrergli incontro. Minnie e Luther rimangono insieme. Lei lo abbraccia
e comincia a medicargli la ferita.
D. H. Lawrence
Sebbene David Herbert Lawrence sia noto principalmente come un grande e
controverso romanziere (egli fu infatti uno dei più prolifici artisti moderni),
fino alla sua morte, nel 1930, produsse anche una continua serie di poesie,
novelle, saggi, dipinti e commedie. Nato a Eastwood, nel Nottinghamshire, figlio
di un minatore di carbone e di una insegnante, e cresciuto in un'atmosfera di
grande miseria e violenti litigi familiari, la prima parte della sua opera tende
a dimostrare la potente influenza che ebbero su di lui la sua fanciullezza e
adolescenza. La sua ammirazione per le donne, commista anche ad un senso di
disgusto, la sua ossessione dell'ambigua violenza dell'amore materno, e la sua
concezione dell'impotenza spirituale dell'uomo, il lirismo muto ed incoerente
del minatore, sono i temi principali del lavoro di questo suo primo periodo. Più
tardi egli proclamò con fervore la dottrina che la rivoluzione industriale ed il
continuo sviluppo tecnologico avevano alienato l'uomo dallo scorrere della sua
vita istintiva. Il suo rifiuto a romanticizzare o abbellire la classe dalla
quale proveniva, ed i suoi sentimenti anti-borghesi ed anti-accademici espressi
simultaneamente, si unirono a molti altri fattori e lo resero un personaggio
incomodo ed impopolare. I suoi amici furono scandalizzati dalle sue tresche
adultere con una donna sposata, Frieda von Richthofen, e quando ella divenne
libera di sposare Lawrence, all'inizio della prima guerra mondiale, la sua
nazionalità tedesca li rese più nemici che mai. Egli fu generalmente noto per la
franchezza con cui trattò il problema del sesso, soggetto ricorrente nel suo
lavoro, trattato da Lawrence con una disciplina quasi puritana, sebbene con
molti più dettagli ed un linguaggio molto più prosaico di quello fino allora
adoperato. Durante la sua vita i suoi romanzi furono ripetutamente sequestrati
e, nel 1928, una sua mostra di pitture fu chiusa dalla polizia che confiscò
molti dei lavori esposti. Uno degli ultimi romanzi di Lawrence «Lady
Chatterley's Lover» fu bandito in Inghilterra fino al 1960 quando, in un
processo famoso, la Corte Britannica assolse l'editore dall'accusa di oscenità.
Oggi la reputazione di Lawrence come romanziere è molto alta. Però il clima del
teatro inglese fu per molti anni ostile alle sue opere che non furono quasi mai
rappresentate. «A Collier's Friday Night» fu portato per la prima
volta sulla scena da Peter Gill al Royal Court Theatre nel 1965. Questo lavoro
fu seguito dall'allestimento, nello stesso teatro, di «The Daughter in
Law» nel 1967 e, ai primi di quest'anno, dalla presenza nel repertorio,
di queste due opere e anche di «The Widowing of Mrs. Holroyd» pure
di Lawrence, una trilogia che gli ha trionfalmente riconosciuto la fama di vero
autore teatrale, e ha mostrato la sua strana chiaroveggenza sul problema del
sesso in generale, e della donna in particolare. Le sue opere teatrali
posseggono tra l'altro una squisita arguzia e un vero genio nel trasportare
sulla scena i problemi delle classi lavoratrici.
Lu English Stage Company del Royal Court Theatre di Londra
La English Stage Company presentò la sua prima produzione al Royal Court
Theatre nel 1956. Il teatro inglese era in quell'epoca quasi interamente
dominato da interessi commerciali. Esisteva un vasto tipo di teatro che non
perseguiva profitti, l'Old Vic, ma presentava un repertorio di riesumazioni di
opere classiche. Per il resto il teatro inglese aveva sofferto di una serie di
produzioni di commedie convenzionali e di sicuro gradimento, messi in scena da
uomini d'affari seguendo il gusto del pubblico medio borghese. La English Stage
Company fu fondata per mettere un palcoscenico a disposizione dei nuovi
scrittori inglesi e per incoraggiare un sempre maggior numero di autori a
scrivere per il teatro. Non vi erano limitazioni al genere di lavori che
venivano prodotti, sebbene molte delle opere presentate rivestissero un
carattere realista-sociale e mostrassero classi sociali e ambienti mai apparsi
precedentemente sulle scene inglesi. La prima stagione fu contrassegnata
dall'enorme successo della prima commedia di John Osborne «Look Back in
Anger»; nove dei successivi dieci lavori di John Osborne sono stati per
la prima volta presentati al Royal Court. Tutte le prime opere di John Arden, N.
F. Simpson, Arnold Wesker, Ann Jellicoe ed Edward Bond sono state presentate
dalla English Stage Company ed Harold Pinter, Charles Wood ed Henry Livings sono
alcuni altri autori contemporanei i cui lavori hanno raggiunto un più vasto
pubblico attraverso il palcoscenico del Royal Court Theatre. Delle 218 opere
rappresentate dalla English Stage Company negli ultimi 12 anni, 179 sono di
autori contemporanei e di queste 141 di autori britannici. Analogamente, sebbene
un certo numero di famosi attori inglesi, come Sir Lawrence Olivier, Paul
Scofield, Sir Alec Guiness, Dame Peggy Ashcroft, siano apparsi al Royal Court,
ci sono pochi attori al di sotto dei 35 anni che non abbiano collaborato a
questo teatro nella fase formativa delle loro carriere. Si è pure dimostrato un
fertile terreno di formazione di registi teatrali come Lindsay Anderson, Tony
Richardson, John Dexter, Anthony Page e Peter Gill. Nei primi dieci anni di vita
la compagnia fu amministrata dal noto attore e regista George Devine. Questo
periodo vide un continuo aumento del pubblico ed il riconoscimento ufficiale del
Royal Court Theatre, e finalmente, dopo anni di situazione finanziaria precaria,
anche un generoso aumento di sussidi da parte dell'Arts Council, un ente
governativo avente il compito di aiutare finanziariamente lo sviluppo delle arti
in Gran Bretagna senza in alcun modo influenzare le direttive artistiche. Due
altre compagnie sono emerse, la Royal Shakespeare Company ed il National
Theatre, entrambe analogamente sussidiate dall'Arts Council per permettere loro,
abbastanza generosamente, di mettere in scena delle produzioni di alto livello,
anche se forse finanziariamente antieconomiche. Il Royal Court rimane l'unico
tra i nuovi teatri sussidiati col pubblico denaro che, sotto la direzione
artistica di William Gaskill, sia rimasto un teatro prevalentemente di
scrittori. In questo momento è impegnato in una stagione di nuove opere di John
Antrobus, Christopher Hampton, David Cregan, Edward Bond, John Hopkins e David
Storey, ed a una riedizione, dopo 12 anni, di «Look Back in Anger»
di John Osborne.
Peter Gill
Regista de «The Daughter in Law» (La Nuora)
Peter Gill è nato nel 1939. Egli fu precedentemente regista assistente al
Royal Court Theatre e fra i suoi allestimenti ricordiamo: «The Local
Stigmatic» di Heathcote Williams, «The Ruffian on the Stair»
e «The Erpingham Camp» di Joe Orton; il classico «The
Soldier's Fortune» di Thomas Otway e, molto recentemente, la trilogia di
grande successo dei lavori di D.H. Lawrence «A Collier's Friday Night»,
«The Daughter in Law» e «The Widowing of Mrs. Holroyd».
La sua prima commedia «The Sleeper's Den» fu recitata al Royal
Court Theatre nel 1965; ed il suo secondo lavoro «A Provincial Life»,
basato sul romanzo di Cecov «My Life» , l'anno seguente. Le sue
regie in altri teatri comprendono «O'Flaherty V. C.» di Shaw al
Mermaid Theatre di Londra e la prima rappresentazione di «June Evening»
di Bill Naughton.
John Gunter
Scenografo
John Gunter è nato nel 1938 a Billericay nell'Essex e ha studiato pittura e
scenografia alla Central School of Art and Design. Il suo primo lavoro fu come
pittore di scena al Belgrade Theatre di Coventry e successivamente lavorò in
parecchi altri teatri commerciali britannici, progettando infine «The
Beggar's Opera», l'«Amleto» e l'«Otello»
all'Old Vic di Bristol. Nel 1965 divenne scenografo del Royal Court Theatre,
incarico che tenne durante la stagione 1965-66. Durante questo periodo progettò
«Shelley» e «The Knack» di Ann Jellicoe, «The
Cresta Run» di N. F. Simpson, l'allestimento di William Gaskill del
classico di Thomas Middleton «A Chaste Maid in Cheapside» e
«Saved» di Edward Bond; «The Voysey Inheritance»' di Harley
Granville-Barker e lo spettacolo di Peter Gill «The Soldier's Fortune»
di Otway. Ha disegnato in seguito le scene per «Marya» di Isaac
Babel e per la edizione di Peter Gill della trilogia di D. H. Lawrence. Ha
lavorato per diversi teatri collaborando tra l'altro alla recente produzione del
«Giulio Cesare» della Royal Shakespeare Company e all'ultima
commedia di Jules Feiffer «God Bless» , attualmente in scena.
Deirdre Clancy
Costumista
Deirdre Clancy ha 25 anni. Nacque a Londra, passò buona parte della sua
infanzia in Irlanda e frequentò la scuola del «Sacred Heart» di
Tunbridge Wells. Dopo aver studiato arte e disegno teatrale a Birmingham, lavorò
per un anno come assistente disegnatrice al Lincoln Repertory Theatre e poi
venne assunta dal Royal Court Theatre. Per questo teatro ha disegnato i costumi
di «Marya» di lsaac Babel, della edizione di William Gaskill di
«Early Morning» di Edward Bond (lavoro per cui ella ha pure
disegnato gli scenari) di «Trixie and Baba» di John Antrobus e
degli allestimenti di Peter Gill della trilogia di D. H. Lawrence, di «The
Ruffian on the Stair»e di «The Erpingham Camp» di Joe Orton.
Ella ha pure disegnato le scene per queste due opere. È ora in scena al Royal
Court Theatre la commedia di David Cregan «The Houses by the Green»
per cui Deirdre Clancy ha disegnato le scene ed i costumi. Tra i suoi lavori
svolti al di fuori del Royal Courth Theatre vi sono le scenografie e i costumi
per la regia di Peter Gill del lavoro di Bill Naughton «June Evening».
William Gaskill
Direttore artistico della English Stage Company
William Gaskill è nato a Shipley nello Yorkshire. Dopo tre anni
all'università di Oxford, ha lavorato in vari teatri commerciali come attore e
direttore di scena. Dopo il suo primo allestimento a Londra, nel 1957, con la
prima rappresentazione di «A Resounding Tinkle» di N. F. Simpson al
Royal Court Theatre, egli assunse la carica di assistente del Direttore
Artistico della Royal Court Company, George Devine. Tra le sue produzioni di
questo periodo vi è la prima rappresentazione dell'«Epitaph for George
Dillon» di John Osborne, da lui diretto in seguito a Broadway,
«Sugar in the Morning» di Donald Howarth, «The Hole» di N.
F. Simpson e «The Happy Haven» di John Arden Nel 1961 egli mise in
scena la sua prima edizione del «Riccardo III» di Shakespeare per
la Royal Shakespeare Company. A questo seguì «The Caucasian Chalk Circle»
di Brecht, «Cymbeline» di Shakespeare e la prima rappresentazione
di «Infanticide in the House of Fred Ginger» di Fred Watson. In
seguito alla sua realizzazione di «Baal» di Brecht al Phoenix
Theatre di Londra nel 1963, fu invitato ad assumere l'incarico di Direttore
Aggiunto del National Theatre, che doveva aprirsi più tardi in quello stesso
anno. Nei due anni successivi egli diresse al National Theatre «The
Recruiting Officer» di Farquhar, «Philoctetes» di Sofocle;
«The Dutch Courtesan» di John Marston; «Mother Courage»
di Brecht e «Armstrong's Last Goodnight» di John Arden con John
Dexter. Nel 1965 divenne Direttore Artistico del Royal Court Theatre. Il suo
primo lavoro fu «Saved» di Edward Bond e in seguito egli ha diretto
al Royal Court Theatre «A Chaste Maid in Cheapside» di Thomas
Middleton, «Their Very Own and Golden City» di Arnold Wesker, il
«Macbeth» di Shakespeare, «Three Sisters» di Cecov,
«Fill the Stage with Happy Hours» di Charles Wood e molto
recentemente la prima rappresentazione di «Early Morning» di Edward
Bond.
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